martedì 27 maggio 2008

venerdì 9 maggio 2008

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SABATO 07 06 2008
DIFENDI REBELDIA, L'ALTRA CITTA' CHE R-ESISTE
MANIFESTAZIONE CITTADINA
Concentramento ore 17:30 Piazza Sant'Antonio - conclusione in Piazza Carrara
con concerto degli Assalti Frontali

Il nostro appello è rivolto a tutte e tutti coloro che credono e lavorano
quotidianamente perché un'altra città sia veramente possibile.
Il nostro appello è rivolto a tutte e tutti coloro che non sono disposti ad
accettare quella restrizione della democrazia e dei diritti, che nel nostro
paese e nella nostra città si vuole realizzare.
Il nostro appello è rivolto a tutte e tutti coloro che credono nella
partecipazione dal basso, nel quotidiano fare società, contro ogni guerra
globale permanente, contro il predominio del mercato, contro il razzismo,
contro la precarietà del lavoro e della vita, per il rispetto dell'equità
sociale, dei diritti e della salvaguardia ambientale.
Il nostro appello è rivolto a tutte e tutti coloro che in questi anni hanno
lavorato con il Progetto Rebeldìa, l'hanno intercettato, hanno partecipato
ad iniziative ed assemblee, fatto spettacoli e concerti, o sono
semplicemente venuti a trascorrere una serata .
L'amministrazione comunale di fatto vuole cancellare questa esperienza e in
più di un anno e mezzo non ha mai dato nessuna risposta alle nostre
richieste di integrazione nell'area di via Battisti per garantire la
continuità, l'unità, la stabilità ed il radicamento territoriale delle
nostre attività. Si tratta, dunque, di un problema di volontà politica, di
come si intende il concetto stesso di riqualificazione di un'area della
città, di decidere su quali progetti si vuole investire. In questi giorni,
inoltre, si sta cercando di provare a stringere il cerchio contro di noi e
ci è stata recapita una lettera da parte della Cpt proprietaria dell'area in
cui si richiede di lasciare immediatamente lo stabile: in caso contrario si
provvederà con ogni mezzo necessario alla liberazione della stessa.
Per questo abbiamo deciso di convocare una grande manifestazione cittadina
per il 7 giugno a difesa del Progetto Rebeldìa. Il Progetto Rebeldìa non è
solo una rete di 27 associazioni, non è solo uno spazio sociale per decine
di attività, un luogo di incontro e produzione politica e culturale per
centinaia di soggetti. Il Progetto Rebeldìa è una pratica quotidiana di
cittadinanza, uno spazio pubblico ed includente, un luogo prezioso in una
società che divide, marginalizza e mette in concorrenza. Il Progetto
Rebeldìa vive e lavora nel quartiere della stazione, e qui vogliamo essere
integrati, perchè pensiamo di essere un fattore di riqualificazione
fondamentale in un contesto sociale desertificato, in una zona di frontiera.
Questa manifestazione vuole essere una occasione per l'altra città che non
si piega alle speculazioni edilizie, al lavoro nero, alla repressione nei
confronti dei migranti, per prendere parola, per continuare un cammino.
Questa manifestazione vuole essere l'occasione perché oggi i movimenti e le
reti sociali diffuse in città mandino un messaggio chiaro alla nuova
amministrazione guidata dal sindaco Filippeschi che inneggia alla tolleranza
zero, allo sgombero dei campi rom, al restringimento degli spazi sociali,
alla precarietà ed alle esternalizzazioni dei servizi, alla trasformazione
delle grandi aree pubbliche in residenze di lusso per una Pisa a misura solo
di pochi.
Noi pensiamo ad un'altra città fatta di luoghi aperti e corpi liberi di
circolare, dove l'invisibile diventa visibile. E' questa la città che
vogliamo a fronte di una Pisa sempre più povera nella capacità di garantire
realmente l'accesso ai servizi, alla scuola, alla sanità, alla casa. Non
vogliamo una città in mano agli imprenditori e ai grandi proprietari
immobiliari, che rischia di vedere il suo territorio sempre più devastato.
Vogliamo invece una città che si sviluppa grazie alla partecipazione, una
città di tutte e tutti coloro che la abitano, a cui devono essere
riconosciuti uguali diritti nella sostanza oltre che nella forma. La città
che noi stiamo costruendo investe sull'incontrarsi e mescolarsi delle
differenze, capace di rispondere ai bisogni della sua multiforme
cittadinanza; una città generosa delle sue strade e delle sue piazze, dei
suoi mille edifici di proprietà pubblica da sottrarre alla speculazione e
all'incuria, capace di aprire le scuole e le università ai quartieri,
impedendo la costruzione di ghetti e l'innalzarsi di muri tra chi vi abita,
lavora, studia, vive. Una città che pensa il proprio futuro in cui sia
riconosciuto che lo sviluppo culturale e il fermento artistico, necessari
per la crescita sociale e civile di una città e dei suoi cittadini, hanno
bisogno di spazi per poter nascere, crescere e arricchirsi.
Difendere Rebeldìa e vincere la battaglia perché il Progetto rimanga in via
Battisti è l'occasione per tutte e tutti noi per iniziare a costruire questa
città che non c'è.
Difendere Rebeldìa oggi significa schierarsi dalla parte degli ultimi, di
chi non ha riconosciuti i propri diritti e viene sempre più criminalizzato o
marginalizzato nei luoghi di lavoro e per le strade.
La nostra proposta è quella di ripartire dalla manifestazione del 7 giugno
per costruire un'altra idea di città, ripartire da un lavoro nei quartieri a
cominciare da quello dello stazione moltiplicando esperienze come quelle del
Progetto Rebeldìa che lì è e lì pensiamo che debba rimanere.
E' ora di prendere la parola, è il momento di scendere in piazza,
E' il nostro tempo, è il tempo di difendere il Progetto Rebeldìa.

Promuove
Progetto Rebeldía: Acklab - Africa Insieme - Babilon-mediateca -
CiboliberoKC - Chicco di senape - Ciclofficina - Cinemaltrove - Cinematic-
Distretto di Economia Solidale - El Comedor Estudiantil Giordano Liva -
Emergency Pisa - Equilibri Precari - Gruppo d'Acquisto Solidale Pisano -
LIPU-Pisa - Ingegneria Senza Frontiere - Caffetteria Critica Machu Picchu -
Mezclar-Ambulatorio migranti - ¡Mosquito!- Osservatorio Antiproibizionista -
Laboratorio delle disobbedienze Rebeldía - Rebeldía Media Crew -
Rebeltheater - Scacchi Insorgenti - Gruppo TNT Lavoro non lavoro- Trinacria
Gio Family Underground Pisa

Per adesioni ed info:
rebeldia@inventati.org
www.rebeldia.net

martedì 6 maggio 2008

CON I FASCISTI CITTA' SICURE DA MORIRE

Le città che hanno bisogno di maggior sicurezza ora possono contare su
ronde di guardie padane o su bande di picchiatori neofascisti per mettere in
riga omosessuali, migranti, ragazzi e ragazze dei centri sociali, ma anche
persone ʻnormaliʼ che mettono a repentaglio il decoro della città o che come

Nicola semplicemente si rifiutano di offrire una sigaretta ai loro aggressori.


A Verona, è così che un gruppo di naziskin ha ucciso per futili motivi un
giovane in pieno centro. Naziskin di buona famiglia, ragazzi per bene in un
nord-est produttivo e ordinato, in unʼItalia che si riscopre fascista.

Questo è uno dei prodotti del clima di odio, violenza, xenofobia che si è
instaurato in questi anni, non solo in Veneto ma in tutte le città italiane grazie
alla Lega, a Forza Nuova, a Fiamma Tricolore alle coperture del PDL e al
silenzio del PD. Migliaia di aggressioni, numerosi casi di accoltellamenti,
incendi a sedi di partito, agguati fuori da centri sociali, svariati omicidi come
quello di Dax a Milano o di Renato Biagetti a Roma.


Probabilmente e' questa l'idea di sicurezza che vogliono applicare e
legalizzare in questo paese le destre al governo se Gianfranco Fini riesce a
dichiarare, irrispetoso della vita spezzata di Nicola, che è più grave bruciare
una bandiera in piazza che uccidere di botte un ragazzo di 29 anni.


Presidieremo le città e gli spazi di democrazia e partecipazione per
difenderli da questi attacchi. Perché quello che è successo ci dice di quanto sia urgente costruire
l'opposizione a Berlusconi. Saremo antifascisti e antifasciste per
liberare questo paese dalla violenza della destra.